Se non è un record di longevità, questo, come altrimenti chiamarlo? Pensate: un team di ricercatori russi e americani è riuscito a “riportare in vita” una creatura microcellulare microscopica risalente ad oltre 24mila anni fa!! Si tratta di un rotifero Bdelloideo. L’esserino è stato recuperato nell’Artico, a circa 3 metri e mezzo sotto la superficie del permafrost russo nord-orientale, nei pressi del fiume Alayeza, in Siberia.
Il microscopico “animale”, datato al radiocarbonio 24.000 anni BP (before present) e appartenente al genere Adineta, una volta dissotterrato e “scongelato”, non solo è tornato in vita ma è stato, addirittura, in grado di riprodursi per partenogenesi.
Si tratta, senza alcun ombra di dubbio, dell’ultimo, incredibile successo messo a segno dalla biologia molecolare, capace di far sviluppare organismi di migliaia di anni, la cui conservazione è stata assicurata, in questo caso, dal ghiaccio.
L’esito della straordinaria ricerca è stato riportato su Current Biology. Nel sommario i biologi dell’Istituto russo di biologia chimico-fisica della scienza del suolo, hanno spiegato che si tratta del “caso finora accertato di maggiore sopravvivenza di rotiferi in uno stato di congelamento“.
Formati da poche e minute cellule, i Rotiferi, nome derivato dal latino (“portatori di ruote”), sono i metazoi più piccoli del mondo. Vivono sia nelle acque dolci sia nel mare, con forme diverse, e si nutrono di particelle alimentari in sospensione. Sono caratterizzati da un apparato rotatorio di ciglia posto intorno alla bocca con cui raccolgono il cibo. Esistono circa 1.800 specie di Rotiferi, sparse in tutti i continenti.
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