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Giornata mondiale dell’epatite, l’appello dell’Ecdc: “Intensificare gli sforzi per affrontare la malattia”

Oggi, venerdì 28 luglio, si celebra il World Hepatitis Day, la “Giornata mondiale dell’Epatite“, ricorrenza istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel giorno della nascita di Baruch Blumberg (il 28 luglio del 1925), lo scienziato americano (premio Nobel), che per primo, nel 1967 scoprì il virus dell’Epatite B sviluppando anche il primo vaccino.

Tale ricorrenza è stata istituita per focalizzare l’attenzione su questa grave infezione che ogni anno causa, in tutto il mondo, 1,1 milioni di decessi e 3 milioni di nuove infezioni combinate, mentre nei paesi dell’Ue/See sono circa 6 milioni le persone che vivono con l’infezione cronica da epatite B e C.

I dati attuali suggeriscono, comunque, che nell’area Ue/See si sia verificato un calo costante del numero di nuove trasmissioni grazie all’efficace attuazione della vaccinazione. In particolare, per quanto concerne l’epatite C, alcuni paesi hanno anche segnalato un calo del numero di contagi a causa dell’impatto delle misure di prevenzione primaria.

Fanno tuttavia eccezione alcuni casi come, ad esempio, le persone che si iniettano droghe, che vengono colpite in modo sproporzionato dall’epatite C e che spesso si trovano ad affrontare ostacoli e lacune nei servizi. Problematiche, queste, che andrebbero affrontate quanto prima.

Per Andrea Ammon, direttore dell’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc): “l’impatto di misure di prevenzione efficaci, come la vaccinazione contro l’epatite B, ha portato ad una riduzione della trasmissione della malattia correlata all’epatite B e C nel corso degli anni”. Tuttavia, “l’onere delle infezioni croniche da epatite B e C nell’Ue/See rimane considerevole, con una stima di 5,4 milioni di infezioni croniche, poiché gran parte delle persone che vivono con la malattia non viene diagnosticata e, di conseguenza, non riceve le cure di cui hanno bisogno”. “Per affrontare questi problemi, dobbiamo intensificare urgentemente i nostri sforzi per rafforzare e introdurre nuovi approcci innovativi per la diagnosi e il trattamento” ha concluso Ammon.

Fonte news: European Centre for Disease Prevention and Control

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