Passi in avanti per la creazione di un “cervello ibrido“. Per la prima volta, è stata creata, in vitro, una rete ibrida elementare di tre neuroni, uno biologico e due artificiali, collegati in rete tramite connessioni memristive ispirate alle sinapsi. È il primo step del progetto Synch, coordinato da Stefano Vassanelli del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova, il cui scopo è quello di realizzare una connessione tra una rete di neuroni artificiali e una rete di neuroni cerebrali tramite elementi di dimensioni nanometriche, i memristori, che emulano le sinapsi. Nel cervello le sinapsi connettono i neuroni tra loro formando le reti neuronali cerebrali dove svolgono il duplice compito di trasmettere gli impulsi nervosi tra neuroni e di elaborarli. Realizzando una comunicazione ispirata alle sinapsi tra neuroni artificiali e cerebrali, si vuole così dimostrare che reti neuronali artificiali possono essere utilizzate in vivo come neuroprotesi capaci di sostituire reti neuronali cerebrali danneggiate o assisterle nel recupero funzionale. La visione di fondo è che questa nuova tecnologia possa trovare in futuro applicazione nel trattamento di patologie neurologiche come il Parkinson, l’ictus, o le lesioni spinali. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista “Nature Scientific Reports” con il titolo “Memristive synapses connect brain and silicon spiking neurons“.
Un nuovo antigene vaccinale contro patogeni nocosomiali Gram positivi
Su Nature i risultati dello studio dei ricercatori del Cnr-Ibb di Napoli