Novità sul fronte della lotta al diabete di tipo 2. E’ in arrivo una nuova insulina basale icodec grazie alla quale l’attuale terapia potrebbe passare da 365 iniezioni a sole 52 in un anno senza perdere nulla, in termini di efficacia, rispetto alle attuali insuline glargine U100 già in uso a somministrazione quotidiana. La conferma arriva da due differenti studi pubblicati, rispettivamente, su Jama Network e sul New England Journal of Medicine.
Lo studio, di fase 3a randomizzato, in aperto, treat-to-target della durata di 78 settimane (compresa una fase principale di 52 settimane e una fase di estensione di 26 settimane, più un periodo di follow-up di 5 settimane) ha coinvolto adulti con diabete tipo 2 (livello di emoglobina glicata, dal 7 all’11%) che non avevano precedentemente ricevuto insulina.
I PARTECIPANTI ALLO STUDIO
Ebbene, i partecipanti allo studio sono stati assegnati in modo casuale in un rapporto 1:1 a ricevere insulina icodec una volta alla settimana o insulina glargine U100 una volta al giorno. L’endpoint primario era la variazione del livello di emoglobina glicata dal basale alla settimana 52; l’endpoint secondario di conferma era la percentuale di tempo trascorso nell’intervallo glicemico da 70 a 180 mg per decilitro (da 3,9 a 10,0 mmol per litro) nelle settimane da 48 a 52. Sono stati registrati episodi ipoglicemici (dal basale alle settimane 52 e 83).
I RISULTATI DELLA SPERIMENTAZIONE
Ogni gruppo comprendeva 492 partecipanti con caratteristiche basali simili in entrambi i raggruppamenti. Ebbene, la riduzione media del livello di emoglobina glicata a 52 settimane riscontrata è risultata maggiore con icodec che con glargine U100 (da 8,50% a 6,93% con icodec [variazione media, -1,55 punti percentuali] e da 8,44% a 7,12% con glargine U100 [variazione media , −1,35 punti percentuali]).