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Febbre della valle: il fungo pericoloso che spaventa gli Usa

In inglese è nota come “Valley Fever“, la “febbre della valle“. Si tratta della nuova minaccia sanitaria attualmente diffusa nella parte Sud Ovest degli Stati Uniti (in particolare in Arizona e California), prevalentemente desertica. Una patologia che si sviluppa a seguito dell’inalazione di spore fungine, all’aria aperta, di coccidioides che si sollevano dal terreno. Tale “malattia” risulta particolarmente sviluppata negli ambienti aridi e caldi, tanto da essere diventata ormai endemica in quella parte del Paese nord Americano. Secondo gli esperti, l’aumento globale delle temperature, potrebbe estendere la febbre anche ad altri stati.

PUO’ COLPIRE CERVELLO E MIDOLLO SPINALE
Dal punto di vista del rischio, sebbene normalmente la Febbre della valle non comporti conseguenze particolarmente gravi per l’organismo umano ( i sintomi si manifestano nel giro di tre settimane e comprendono: stanchezza, tosse, febbre, fiato corto, mal di testa, sudorazione notturna, dolori muscolari e articolari ed eruzioni cutanee), alcune persone, probabilmente anche per questioni genetiche, potrebbero subìre conseguenze gravissimi e in rari casi finanche letali. L’infezione infatti può diffondersi anche ai polmoni e ad altre parti del corpo, colpendo cervello, midollo spinale, ossa e articolazioni. Secondo le stime sono circa 200 le persone che ogni anno perdono la vita negli Usa a causa di questa patologia. 

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