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Schizofrenia: malattia scatenata da molecole “stonate” del cervello?

La schizofrenia è una malattia psichiatrica severa che colpisce circa l’1% della popolazione mondiale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità l’ha classificato al settimo posto tra le malattie debilitanti ed i suoi costi, nei paesi occidentali, vanno dal 1,6% al 2,6% della spesa sanitaria totale. Allo stato, le cause di questa patologia sono ancora sconosciute, tuttavia si ritiene che alla base possano esserci alterazioni della comunicazione chimica tra neuroni in aree specifiche del cervello, quali l’ippocampo e la corteccia frontale. In pratica molecolestonate“, che non riescono ad essere in armonia con tutte quante le altre presenti nel cervello. E’ quanto scoperto di recente nei laboratori del Ceinge-Biotecnologie avanzate di Napoli, nel corso di una ricerca (pubblicata sulla rivista Schizophrenia del gruppo Nature) multidisciplinare, condotta da un team composto da neurobiologi, psichiatri e biostatistici.

Lo studio è stato effettuato con l’aiuto di un algoritmo di intelligenza artificiale, “iterative Random Forest“, basato sulla costruzione di una foresta “casuale” di alberi di classificazione dei dati. Ebbene, nel laboratorio di Neuroscienze Traslazionali del Ceinge, diretto da Alessandro Usiello, docente di Biochimica e Biologia molecolare clinica dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli e Principal Investigator del Centro di Ricerca napoletano, gli studiosi hanno analizzato i tessuti cerebrali post-mortem di individui sani e di pazienti affetti dalla malattia, ed hanno scoperto l’esistenza di alterazioni biochimiche diffuse nella complessa rete di connessioni neuronali tra le sinapsi della corteccia, che utilizzano come principale trasmettitore il glutammato. Potrebbero esserci queste alterazioni, dunque, alla base della schizofrenia.

Allo studio hanno collaborato Andrea de Bartolomeis, responsabile del Laboratorio di Psichiatria molecolare e traslazionale dell’Università “Federico II” di Napoli, Andrea Fontana, co-responsabile dell’Unità di Biostatistica della Fondazione IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza e, per l’Università di Bari il coordinatore del Laboratorio di Psichiatria molecolare e Genetica Antonio Rampino, e il docente di Psichiatria Alessandro Bertolino.

Lo studio del Ceinge

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