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Le infiammazioni intestinali possono compromettere l’area del cervello coinvolta nei processi cognitivi

Le infiammazioni intestinali possono arrivare a compromettere l’area del cervello coinvolta nei processi cognitivi. È quanto emerge da una ricerca svolta nel Laboratorio ENEA di Tecnologie biomediche, pubblicata su Neural Regeneration Research, che approfondisce, in particolare, gli effetti della colite cronica e acuta sulla formazione di nuovi neuroni (neurogenesi) nell’ippocampo.

Le “alterazioni del microbiota intestinale possono causare obesità, diabete e patologie autoimmuni, ma anche essere associate a disturbi psichici e cognitivi come ansia, depressione, attacchi di panico e malattie neurodegenerative come il Parkinson e l’Alzheimer. I meccanismi di questa interazione restano ancora però in gran parte sconosciuti”, spiega Simonetta Pazzaglia, responsabile del Laboratorio Enea di Tecnologie biomediche e coautrice dello studio insieme ai colleghi Roberta Vitali, Clara Prioreschi, Eleonora Colantoni, Daniela Giovannini, Sarah Frusciante, Gianfranco Diretto, Mariateresa Mancuso e Arianna Casciati.

Fonte news: ENEA (clicca per saperne di più)

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