Un vero e proprio circuito, quasi un “interruttore“: si trova nel cervello e si attiva nel momento in cui ci si aspetta un sollievo dal dolore. A scoprirlo sono stati alcuni ricercatori dell’Università della North Carolina a Chapel Hill (Usa). Tale scoperta contribuisce a risolvere l’enigma che si cela dietro i meccanismi che sono alla base neuronale del cosiddetto effetto placebo, quel miglioramento che il paziente percepisce pur assumendo un medicinale privo di sostanze “curative”, convincendosi, così, di essere stato sottoposto a una cura efficace per la sua particolare condizione clinica.
VERSO NUOVE TERAPIE DEL DOLORE?
Alla scoperta, pubblicata sulla rivista Nature, i ricercatori americani sono giunti attraverso esperimenti condotti sul cervello dei topi. Ebbene il circuito che si attiva provocando l’effetto placebo, collega la parte anteriore del cervello (corteccia cingolata anteriore rostrale) con quella posteriore. Nel momento in cui entra in funzione, tale meccanismo allevia il dolore esattamente quando il roditore si aspetta di ricevere quel sollievo. Questo attiva i segnali lanciati dalla corteccia anteriore fino al tronco encefalico, che finora non si credeva coinvolto nella percezione del dolore, e da questo infine arriva al cervelletto nella parte posteriore del cervello.
UNA SCOPERTA INASPETTATA
La scoperta del meccanismo placebo, “del tutto inaspettata, vista la nostra precedente comprensione dei circuiti del dolore ma anche incredibilmente emozionante”, ha spiegato Grégory Scherrer, a capo del team di ricerca, spalanca ora la strada alla possibilità di sfruttare lo stesso circuito attraverso farmaci mirati, neurostimolazione o terapie cognitivo-comportamentale, così da trattare il dolore senza effetti collaterali ed in maniera più efficace.
Fonte news: Nature