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Coronavirus, individuate nel Dna le due mutazioni genetiche che aumentano il rischio di morte

Nel Dna la chiave di volta per capire chi è più a rischio in caso di contagio da nuovo coronavirus. I portatori di particolari mutazioni genetiche PiZ e PiS, infatti, sarebbe più esposti ad un più alto pericolo di forme gravi e finanche di morte da Covid-19. E’ quanto scoperto dai ricercatori dell’Università di Tel Aviv, in Israele, osservando una correlazione significativa tra la prevalenza di questi due geni ed i tassi di mortalità registrati in 67 Paesi, tra i quali Usa, Regno Unito, Belgio, Spagna e Italia. Lo studio, condotto dai professori David Gurwitz e Noam Shomron insieme al ricercatore Guy Shapira della Facoltà di Medicina Sackler, è stato pubblicato sulla rivista scientifica The Faseb Journal, suggerendo che i portatori di queste due mutazioni sarebbero esposti ad un più alto rischio di forme gravi e finanche al decesso per coronavirus. In particolare, sempre secondo quanto riferito su The Faseb Journal, i geni PiZ e PiS provocherebbero il deficit di una proteina (antitripsina-alfa-1) protettiva per i polmoni in caso di gravi infezioni.  Secondo gli esperti se eventuali ed appositi trial clinici dovessero confermare questa associazione tra le due mutazioni genetiche ed il rischio morte per Covid, ciascun Paese potrebbe condurre degli appositi screening genetici e individuare, così, i “portatori” di Piz e Pis, identificandoli, in tal modo, come “a rischio”. Tali gruppi dovrebbero, di conseguenza, essere adeguatamente informati sulla necessità di proteggersi dal contagio e dovrebbero, allo stesso tempo, essere considerati tra quelli cui indirizzare tempestivamente il vaccino non appena disponibile.

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