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Alzheimer: un anticorpo monoclonale ridurrebbe del 27% la progressione della malattia

Somministrato nelle prime fasi della malattia a quasi duemila pazienti affetti da Alzheimer, avrebbe ridotto del 27% la progressione del morbo. Si tratta del Lecanemab, un anticorpo monoclonale ancora in fase sperimentale. Ebbene, durante la sperimentazione, la molecola è stata somministrata a 1.795 soggetti (affetti da decadimento cognitivo lieve dovuto all’Alzheimer). I pazienti sono statiseguiti per 18 mesi dall’inizio dell’assunzione del farmaco. Alla fine è emerso che l’anticorpo monoclonale sarebbe in grado di riconoscere ed eliminare gli aggregati di beta-amiloide, il maggiore costituente delle placche caratteristiche della malattia.

I RISULTATI DELLO STUDIO
I risultati dello studio (di fase III) Clarity AD sono stati annunciati dalle case farmaceutiche Eisai e Biogen in una nota nella quale è stato rimarcato che si punta a sottoporre i dossier per l’approvazione del farmaco all’Agenzia europea dei medicinali entro il marzo del 2023.

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