Un decesso su 8 in Europa sarebbe legato all’inquinamento o ad altri problemi di natura ambientale. Lo rivela un rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, nel quale si mostra come sia necessario accelerare la sensibilizzazione sul legame tra ambiente e salute. Il report sottolinea, in particolare, come gli abitanti del Vecchio Continente siano costantemente esposti a rischi ambientali. Nei 27 paesi dell’Ue e nel Regno Unito, al 2012, ci sono stati 630 mila decessi attribuibili direttamente o indirettamente ad un ambiente inquinato. Principalmente i decessi sono stati dovuti al cancro, a malattie cardiovascolari e respiratorie. Ebbene: queste morti “potrebbero essere prevenute eliminando rischi ambientali dannosi per la salute”, sottolinea l’agenzia. “Le persone più povere sono anche quelle esposte in maniera maggiore all’inquinamento ed alle condizioni meteorologiche estreme. Ciò è correlato al luogo in cui vivono, lavorano o vanno a scuola, spesso in aree socialmente svantaggiate e nei quartieri periferici”. Il dato positivo è la qualità “eccellente” dell’acqua in oltre l’85% delle acque di balneazione e che il 74% dell’acqua potabile nelle aree sotterranee ha un “buono stato chimico”. Secondo l’agenzia, per migliorare la salute e l’ambiente, sarebbe necessario sfruttare gli spazi verdi, i luoghi di attività fisica, di riposo, e anche di integrazione sociale, che “rinfrescano le città quando fa caldo, attenuano le alluvioni, riducono l’inquinamento acustico e sostengono la biodiversità urbana”. Secondo l’agenzia, per trovare una soluzione al problema occorre ridurre la circolazione delle auto, diminuire il consumo di carne e cancellare i sussidi per i combustibili fossili.
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