“L’Italia diventa zona protetta. Tutta quanta. Da nord a sud”. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte presentando le nuove e più stringenti “misure” che tutti i cittadini dovranno rispettare, per contrastare il dilagare del coronavirus. “Siamo ben consapevoli di quanto sia difficile cambiare tutte le nostre abitudini”, ha detto il premier. “Ma non abbiamo più tempo” ha proseguito. “C’è una crescita importante dei contagi e delle persone decedute. Quindi dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia e lo dobbiamo fare subito” è stato il suo appello. Il provvedimento, firmato la notte del 9 marzo, è entrato in vigore dalla mattina del 10 marzo. Esso prevede, tra le altre misure, il divieto in tutta Italia di assembramento all’aperto e in locali aperti al pubblico; e ancora: saranno da evitare su tutto il territorio nazionale gli spostamenti a meno che non siamo motivati da tre specifiche circostanze: comprovate ragioni di lavoro, casi di necessità o motivi di salute che dovranno essere attestati mediante autodichiarazione, che potrà essere resa anche seduta stante attraverso la compilazione di moduli forniti dalle forze di polizia. Un divieto assoluto, che non ammette eccezioni, è previsto invece per le persone sottoposte alla misura della quarantena o che sono risultate positive al virus. Nel provvedimento viene ribadito lo stop alle attività didattiche di scuole e università fino al 3 aprile e quello di tutte le manifestazioni sportive, campionato di calcio compreso.
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