Semaforo verde per gli anticorpi monoclonali “americani” che da oggi vengono ammessi tra i trattamenti per curare i pazienti malati di Covid-19. La Commissione tecnico scientifica dell’Aifa ha infatti dato il via libera all’impiego degli anticorpi sintetici prodotti dall’azienda Regeneron e quelli di Eli Lilly, in fase precoce e in pazienti ad alto rischio (ultrasettantenni e pazienti fragili come gli oncologici, gli immunodepressi o i cardiopataci). Tale “farmaco”, come è stato osservato in passato, sarebbe in grado di ridurre la mortalità addirittura fino al 70%.
IL PARERE DELLA COMMISSIONE TECNICO SCIENTIFICA
“La Commissione tecnico scientifica, pur considerando l’immaturità dei dati e la conseguente incertezza rispetto all’entità del beneficio offerto da tali farmaci – spiega l’Aifa – ritiene, a maggioranza, che in via straordinaria e in considerazione della situazione di emergenza, possa essere opportuno offrire comunque un’opzione terapeutica ai soggetti non ospedalizzati che, pur avendo una malattia lieve o moderata, risultano ad alto rischio di sviluppare una forma grave di Covid-19, con conseguente aumento delle probabilità di ospedalizzazione o morte”. Si tratta, in particolare, di un setting a rischio – è la conclusione – per il quale attualmente non è disponibile alcun trattamento standard di provata efficacia”.
VIA LIBERA DAL MINISTERO DELLA SALUTE
Lo stesso il Ministro della Salute Roberto Speranza, proprio sulla base delle indicazioni fornite dall’Agenzia Italiana del Farmaco (e del parere del Consiglio Superiore di Sanità) ha firmato il decreto che autorizza la distribuzione, in via straordinaria, degli anticorpi monoclonali in Italia. “Così abbiamo, insieme ai vaccini, una possibilità in più per contrastare il Covid 19″ ha scritto il ministro su Facebook
RICCIARDI: BUONA NOTIZIA OK MONOCLONALI
E a proposito dei monoclonali, “se somministrati in una finestra appropriata, 6-7 giorni dopo l’esordio dei sintomi”, questi “evitano ai pazienti, soprattutto a quelli a rischio, l’ingravescenza della malattia e le conseguenze più negative. E il fatto che il ministro Speranza abbia trovato non soltanto il modo, ma anche i fondi per finanziarli, è sicuramente una buona notizia” ha commentato Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, e docente di Igiene all’università Cattolica, parlando ad “Agorà” su Rai3.