Importante scoperta in ambito scientifico. L’utilizzo dell’anticorpo monoclonale ocrelizumab, con cui sono stati trattati 225mila pazienti malati di sclerosi multipla primaria e secondaria progressiva, ha mostrato benefici sia in termini di progressione della patologia sia proprio in termini di funzioni cognitive. A rendere noto i risultati del report è stata la multinazionale svizzera Roche, divulgando i primi dati dello studio “Consonance“, i cui risultati saranno approfonditi successivamente, nel corso del 74esimo convegno dell’American Academy of Neurology, in programma a Seattle.
STUDIO SPERIMENTALE DI FASE IIIB
Lo studio, di fase sperimentale IIIB, ha visto il coinvolgimento di 629 pazienti. La valutazione dell’anticorpo monoclonale a più lungo termine continuerà per quattro anni, con un totale previsto di 900 pazienti sparsi in 26 Paesi del mondo. Ocrelizumab , ha spiegato ancora Roche, è stato già approvato in 100 nazioni.