La resistenza agli antibiotici potrebbe provocare oltre 39 milioni di morti entro il 2050. E’ quanto rivela un allarmante studio, pubblicato sulla rivista “The Lancet“, condotto dagli scienziati del Global Research on Antimicrobial Resistance (GRAM) Project. La ricerca, piuttosto approfondita, è stata estesa in 204 Paesi e territori e ha rivelato come tra il 1991 e il 2021 siano state oltre un milione le persone decedute ogni anno a causa delle resistenze antimicrobiche. In particolare, in questo lasso di tempo, i decessi tra i bambini sotto i cinque anni sono diminuiti del 50%, mentre quelli tra gli anziani (over 70 anni e oltre) sono aumentati di oltre l’80%, in pratica sono quasi raddoppiati.
Ora, sulla scorta dei dati esaminati, le previsioni da qui al 2050 sono a dir poco preoccupanti dal momento che l’analisi indica che i decessi causati dalla resistenza agli antibiotici potrebbero aumentare in maniera costante, con un incremento di quasi il 70% entro quella data rispetto al 2022, soprattutto tra le persone anziane, mentre i decessi tra i bambini sotto i cinque anni dovrebbero ridursi della metà.
Lo studio stima infatti che nel 2050 1,91 milioni di persone potrebbero morire direttamente a causa della resistenza agli antibiotici e che il numero di decessi nei quali i batteri antibiotico-resistenti giocano un ruolo potrebbe aumentare di quasi il 75%, passando da da 4,71 milioni a 8,22 milioni l’anno. Gli autori dello studio hanno evidenziato che un miglior accesso all’assistenza sanitaria e agli antibiotici potrebbe salvare complessivamente 92 milioni di vite tra il 2025 e il 2050.
Fonte studio: The Lancet