Un team di ricercatori del Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università di Padova ha progettato una molecola organica innovativa, capace di rispondere in modo “intelligente” alle condizioni ambientali, trasformandosi in nanostrutture differenti che attivano due processi fotocatalitici diversi: la produzione di idrogeno oppure di acqua ossigenata, semplicemente modificando il modo in cui le molecole si aggregano. La ricerca, pubblicata sulla rivista “Advanced Functional Materials“, è stata condotta dalla dottoranda Marianna Barbieri e coordinata dal prof. Luka Ðorđević. Lo studio mostra come una singola molecola a base di un colorante possa autoassemblarsi in due nanostrutture differenti, con comportamenti completamente differenti.
“Le nanostrutture fibrose generano idrogeno da acqua sotto luce solare, mentre le nanostrutture particellari attivano la produzione di acqua ossigenata a partire da aria e luce. Per ottenere questo comportamento bifunzionale, abbiamo sfruttato i principi della chimica supramolecolare, che permette di controllare finemente come le molecole organiche, in questo caso un colorante, si organizzano nello spazio e comunicano tra loro. Questo controllo sull’autoassemblaggio si è rivelato cruciale per modulare l’attività fotocatalitica – spiega Marianna Barbieri -. Un altro aspetto cruciale è la sostenibilità: i materiali sviluppati sono completamente organici, non contengono metalli rari, sono riciclabili e riutilizzabili, contribuendo così a una chimica verde, più sicura e più economica. Questo lavoro conferma come la ricerca fondamentale, unita a una visione interdisciplinare, possa dare vita a tecnologie avanzate con un impatto reale sulla società e sull’ambiente”.
Clicca qui per leggere lo studio pubblicato su Advanced Functional Materials
Fonte news: Università di Padova (clicca per leggere)
Foto: PublicDomainPictures da @Pixabay