Uno strumento che utilizza l’intelligenza artificiale per studiare i punti più oscuri del genoma alla ricerca del codice per “microproteine“. E’ quello messo a punto dagli esperti del Salk Institute di La Jolla, in California e che promette effetti potenzialmente rilevanti per la salute umana. Nello studio del team americano, pubblicato sulla rivista “BMC Methods“, si spiega infatti come grazie all’impiego di questo innovativo strumento chiamato “ShortStop“, sia possibile analizzare i database genetici e identificare i tratti di DNA nel genoma che probabilmente codificano per microproteine. In tal senso ShortStop colma una lacuna fondamentale nella ricerca sulle microproteine.
Da sottolineare infatti come, rispetto alle proteine standard, che possono variare da centinaia a migliaia di aminoacidi, le microproteine contengono normalmente meno di 150 aminoacidi, il che le rende molto più difficili da rilevare utilizzando metodi “tradizionali” di analisi delle proteine standard. Di conseguenza, invece di cercare le microproteine stesse, gli scienziati si sono messi alla ricerca di grandi set di dati disponibili al pubblico per le sequenze di DNA che le codificano.
ShortStop prevede anche quali microproteine possano avere maggiori possibuilità di essere coinvolte nelle malattie. Ad esempio, nel corso della ricerca, grazie all’IA gli scienziati di La Jolla hanno individuato 210 microproteine completamente nuove collegate al tumore ai polmoni che potrebbero dunque diventare un bersaglio terapeutico in futuro.
Fonte news: BMC Methods (clicca qui per saperne di più)
Foto: @Pixabay