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Artrosi del pollice arrivano le miniprotesi: sono ispirate a quelle dell’anca

Dolore e gonfiore alla base del pollice, impossibilità di compiere movimenti banali, come usare una spillatrice o un paio di forbici. Sono i campanelli d’allarme della rizoatrosi (artrosi della base del pollice, cioè dell’articolazione trapezio-metacarpale), la forma di artrosi più diffusa al mondo. Se nelle prime fasi la terapia è affidata ai tutori e alla terapia anti-infiammatoria, negli stadi più avanzati la soluzione diventa chirurgica. E l’introduzione di speciali mini-protesi progettate per l’articolazione trapezio-metacarpale del pollice, ispirate a quelle dell’anca. ha segnato una vera e propria svolta nel trattamento di questa condizione. Al Policlinico Gemelli di Roma vengono effettuati più di un centinaio di interventi per rizoartrosi l’anno.

“Il pollice – spiega il professor Lorenzo Rocchi, associato di Malattie dell’apparato locomotore all’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore della UOC di Ortopedia e Chirurgia della mano di Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS– svolge una funzione fondamentale come ‘opponente’ rispetto alle altre dita (è quello che ci permette di afferrare gli oggetti grandi e piccoli). Per questa ragione possiede un’ampia libertà di movimento in varie direzioni, dovuta proprio alle caratteristiche anatomiche dell’articolazione trapezio-metacarpale, posta alla base della colonna del pollice, che permette di effettuare le pinze digitali. Da questo punto di vista quindi, la rizoartrosi può determinare una globale ed ingravescente invalidità delle mani. Molti dei movimenti del pollice sono resi possibili dalla particolare conformazione del trapezio, che presenta una superficie concava, a sella, simmetrica e speculare a quella del metacarpo. In molte persone affette da rizoartrosi, questa articolazione presenta imperfezioni morfologiche congenite, che contribuiscono al deterioramento della superficie cartilaginea delle due superfici articolari (del trapezio e del metacarpo), con conseguente evoluzione verso l’artrosi, una patologia infiammatoria degenerativa delle articolazioni. Per motivi morfologici, per microtraumi o traumi più gravi – spiega il professor Rocchi – la cartilagine può degenerare precocemente; questo fa sì che si crei un’interfaccia osso contro osso che determina reazioni infiammatorie importanti, fino alla degenerazione dell’articolazione, provocando dolore cronico e riduzione della funzionalità”.

Fonte news e foto: Policlinico Gemelli (clicca per approfondire)

Nella foto (fonte Policlinico Gemelli) il dott. Lorenzo Rocchi.

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