L’obesità? Un potenziale nemico della nostra salute, soprattutto di quella del cuore l’organo che rischia di più se l’eccesso di peso perdura nel tempo. A sottolinearlo sono gli esperti della Società Italiana di Cardiologia (Sic), riuniti a Roma, nei giorni scorsi, per l’85º congresso nazionale dell’associazione. Secondo gli esperti i chili di troppo, alla lunga, potrebbero rivelarsi la causa di oltre la metà delle malattie cardiache. E non solo. Per ogni due anni vissuti con peso in eccesso, infatti, il rischio di sviluppare patologie aumenta del 7%: infarto, ictus, scompenso cardiaco fino alla fibrillazione atriale. Attenzione però: più che la bilancia conta il “girovita“, vale a dire il grasso viscerale. E’ questo quello da monitorare con attenzione. Come lo si misura? Con l’indice di rotondità, dato dal rapporto tra la misura del girovita e l’altezza, e che potrebbe essere un fattore predittivo del rischio cardiovascolare. L’invito pertanto è quello di “dare peso al peso”, questo lo slogan lanciato nel corso del congresso, e considerare l’impatto dell’obesità sullo stato di salute generale e del cuore in particolare, tanto strettamente correlati da essere definiti con il solo termine di “cardiobesità“.
Un nuovo anticorpo sperimentale rallenta la progressione del glioblastoma e riduce l’iperattività cerebrale indotta dal tumore
Lo studio è stato condotto da un team internazionale di ricerca guidato dall’Università di Padova in collaborazione con il Cnr-Ibbc