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Covid e lockdown hanno fatto invecchiare prematuramente il cervello degli adolescenti

La pandemia di Covid e le conseguenti misure restrittive (ordini di restare a casa e chiusure delle scuole) prese per mitigare la diffusione della malattia respiratoria, hanno accelerato il processo di maturazione del cervello degli adolescenti, con il risultato che il lockdown, portando all’interruzione delle routine quotidiane e delle attività sociali, ha avuto un impatto negativo sulla salute mentale degli adolescenti. Il loro cervello, infatti, sarebbe “invecchiato” di 4,2 anni nelle femmine e di 1,4 anni nei maschi.

È quanto emerso da una ricerca coordinata dall’University of Washington di Seattle e pubblicata sulla rivista dell’Accademia nazionale delle scienze degli Stati Uniti (Pnas) dove si sottolinea come fenomeni di questo tipo si osservano spesso nei ragazzi che sono sottoposti cronicamente a forti stress e talvolta hanno effetti negativi sulla futura salute mentale.

“L’adolescenza, il periodo di transizione tra l’infanzia e l’età adulta, è caratterizzata da cambiamenti drammatici nello sviluppo emotivo, comportamentale e sociale” spiegano i ricercatori. È “anche un periodo in cui si sviluppa un senso di autoidentità, autostima e autocontrollo. La pandemia ha ridotto l’interazione sociale per gli adolescenti e ha portato a segnalazioni documentate di ansia, depressione e stress, soprattutto per le ragazze”.

Fonte news: Università di Washington (clicca per saperne di più)

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