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Un consumo regolare e massiccio di cannabis può mettere a rischio la salute del sistema cardiovascolare

Un consumo regolare e massiccio di cannabis può esporre ad un aumentato rischio di sviluppare problemi cardiovascolari come ictus e infarti. Ad affermarlo è una ricerca pubblicata sul Journal of American Heart Association.

LO STUDIO DEL MASSACHUSETTES HOSPITAL
L’analisi è stata realizzata dal team della dottoressa Abra Jeffers del Massachusetts General Hospital di Boston, che ha dedotto i dati di ben 434 mila adulti di età compresa tra i 18 e i 74 anni di 27 stati statunitensi dal Behavioral Risk Factor Surveillance Survey tra il 2016 e 2020. I registri contengono le dichiarazioni sull’uso di cannabis e sulla frequenza di tale uso. Tra tutte le persone coinvolte il 4% ha riferito di usare la cannabis tutti i giorni. Il 75% ha riferito invece di fumarla mentre il 25% per assumere la droga la beve, la mangia o la inala tramite un vaporizzatore.

AUMENTA IL RISCHIO
Fra i consumatori quotidiani di hashish o marijuana è stato rilevato un rischio aumentato del 25% di un attacco di cuore e del 42% di un ictus, rispetto ai partecipanti che non usavano cannabis. Secondo i ricercatori i meccanismi che collegano la droga al cuore non sono chiari. Molti fattori potrebbero concorrere. E sottolineano che i recettori dei cannabinoidi – la parte delle cellule che riconosce il tetraidrocannabinolo (Thc, il maggiore ingrediente psicoattivo della cannabis – sono ampiamente diffusi nei tessuti cardiovascolari del corpo e potrebbero aumentare il rischio cardiaco.

LE CONFERME
I ricercatori hanno altresì notato che è particolarmente importante che chi è chiamato a decidere i regolamenti conosca anche i pericoli sopra descritti visto anche che la pubblica percezione dei rischi legati al consumo di marijuana e hashish è in diminuzione. «La ricerca? Non rivela novità, ma dà conferme. Ed è importante perché sulla cannabis sappiamo poco. Non sappiamo quali persone siano più esposte, come predisposizione, di altre ai suoi danni, né conosciamo i danni nei vari distretti del corpo. Del sistema cardiovascolare si sapeva, certo, ma paiono alte le incidenze, 25% e 42% in caso di un uso massiccio, sia ben chiaro. Qui si tratta di un uso quotidiano» ha commentato il primario del Serd (Servizio per le Dipendenze) dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano Gianmaria Zita.

I RISCHI PER LA MENTE
Che cosa si sa degli effetti negativi della cannabis? Prosegue lo psichiatra: «Il presupposto è che è meglio non assumere queste sostanze perché non apportano nulla di arricchente all’organismo. Di sicuro si sa che sono negative per la memoria, la capacità di concentrazione, indubbiamente anche qui consideriamo un uso massiccio. Sull’uso sporadico della cannabis ancora non sappiamo molto. La si studia sull’onda delle pratiche e delle istanze di liberalizzazione».

Fonte news: Fondazione Veronesi (clicca per saperne di più)

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